Tommaso Perrino: “Voglio giocare ancora sull’European Tour”

Per Tommaso Perrino il 2020 è stato un anno indimenticabile. La partecipazione all’Open d’Italia, in ottobre, è stata infatti la realizzazione del sogno di una vita: il 36enne professionista livornese del Cosmopolitan (nella foto a destra, con il presidente Fig Franco Chimenti) è stato infatti il primo atleta paralimpico nella storia a gareggiare con i più forti giocatori europei e del mondo sul percorso dello Chervò Golf San Vigilio di Pozzolengo (Brescia). “Non potrò mai dimenticare la gioia provata quando ho ricevuto l’invito dal presidente della Federgolf Franco Chimenti, che non smetterò mai di ringraziare – ricorda Perrino -. Avevo appena finito di giocare una Pro-Am alle Pavoniere Prato e mancavano pochissimi giorni all’inizio dell’Open d’Italia”.

Da allora Tommaso è diventato un personaggio non solo nel mondo del golf italiano, ma anche a livello internazionale. La sua simpatia e la sua grande umanità hanno bucato gli schermi televisivi, le interviste anche in inglese hanno fatto conoscere a tutto il mondo un personaggio davvero eccezionale, capace di combattere e domare la sfortuna che a 17 anni, a causa di un incidente stradale e successive complicazioni a una gamba, lo ha privato del sogno di diventare un grande golfista come Francesco Molinari, suo amico e compagno di Nazionale giovanile.

Il terzo posto nella classifica del concorso “Vota il golfista toscano dell’anno” è stato solo l’ultimo riconoscimento al termine di una stagione straordinaria. “Mi fa molto piacere essere fra i premiati di questo concorso, l’iniziativa di Toscana.golf ha valorizzato il nostro sport”.

E a sorpresa un dilettante ha superato il suo maestro: Davide Dottori, un tuo allievo, ti ha preceduto in classifica.

“Sono contento per Davide, ha iniziato da poco tempo a giocare, ma è bravo ed è portato per questo sport. Può migliorare ancora molto”.

Torniamo all’Open d’Italia. Cosa ricordi con più piacere di quei giorni?

“Tutto, è stata davvero un’esperienza indimenticabile e sono felice che la mia partecipazione abbia aiutato tutto il movimento paralimpico dandogli visibilità e dimostrando che non siamo lontani dai campioni. Sono stati tutti gentilissimi con me, ma non posso dimenticare il tweet di incoraggiamento ricevuto da Chicco Molinari, un amico e una grandissima persona. E la gioia di giocare insieme a mio cugino Andrea, che mi ha fatto da caddie. Era la prima volta perché il giocatore forte, fra i due, è sempre stato lui”.

Tommaso Perrino all’Open d’Italia 2020 con il cugino Andrea in versione caddie

A parte l’Open d’Italia, come hai vissuto il golf questo 2020 passato alla storia per la pandemia?

“Pur con tutte le difficoltà e i periodi di chiusura dei circoli, è stato un anno importante per il mio lavoro perché molte persone si sono avvicinate al golf. La possibilità di praticare un’attività fisica all’aperto, con zero rischi di contagio, è stata un grande richiamo e ha permesso di far conoscere il nostro sport più che in altri periodi. Dal punto di vista agonistico, purtroppo non ci sono state gare valide per il circuito Edga (European disabled Golf Association) e non ho potuto realizzare il mio obiettivo di diventare il numero uno della classifica mondiale”.

Quali sono i tuoi obiettivi per il 2021?

“Innanzitutto l’augurio che a faccio a tutti, golfisti e non, è che con la vaccinazione anti Covid si possa tornare a una vita normale già dopo la primavera. Come commissario tecnico del settore paralimpico della Fig, spero che l’Italia faccia una buona figura ai Campionati europei in programma a giugno in Svezia. Io invece voglio giocare tutti gli Open disabili per diventare il numero uno al mondo e conquistare le wild card che danno diritto a partecipare ad alcuni tornei dell’European Tour. All’Open d’Italia ho girato in +3 e +4, nonostante i pochi giorni di allenamento e i molti putt sprecati ho comunque dimostrato di non essere troppo lontano dai migliori. E ho voglia di riprovarci”.

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