Il ferro è senza dubbio uno dei microelementi indispensabili per le piante, fondamentale per la produzione della clorofilla, ed è inoltre un importante costituente enzimatico. L’assorbimento del ferro da parte del tappeto erboso è tuttavia limitato da differenti fattori come PH elevato, temperature, presenza di fosforo o calcare attico con i quali tende a legarsi formando complessi insolubili e non assimilabili. Per questo motivo si possono manifestare i sintomi di carenze di tale elemento definiti “clorosi ferrica”, ovvero una decolorazione delle lamine fogliari a causa della scarsa produzione di clorofilla, anche se nel terreno il ferro è presente. Le concimazioni possono essere effettuate sia in forma liquida per l’assorbimento fogliare che in forma granulare. Per incrementarne la disponibilità per l’assorbimento delle radici è preferire utilizzare il ferro in forma chelata, l’atomo di ferro legato a un reagente chelante forma un legame complesso molto stabile che non reagisce con altri elementi nel terreno quindi resta disponibile per le piante.
Applicazioni periodiche di solfato di ferro invece sono molto utili a contrastare la presenza di alghe muschio, ma anche a prevenire la formazione di funghi come il Microdochium navale o marciume rosa invernale che tendono a formarsi sui green specialmente nel periodo invernale, quando il terreno rimane umido per buona pare della giornata. Tale elemento esercita una tossicità diretta sulle infestanti, specialmente sul muschio che diventa nero, ustionato dalla presenza del ferro e un’azione antisettica verso i patogeni fungini.
Vanni Rastrelli
Vanni Rastrelli, già ottimo giocatore a livello giovanile, dal 2010 lavora sui campi da golf. Laureatosi nel 2012 in scienze e tecnologie agrarie presso l’Università degli studi di Firenze e Superintendent diplomato nel 2013 presso la Scuola Nazionale di Golf di Sutri, dal 2016 è greenkeeper del Circolo Golf Ugolino Firenze.