Una poesia di Piero Milli sul golf

Piero Milli (nella foto accanto alla statua del golfista simbolo del Casentino Golf Club Arezzo) è un appassionato di golf che lavora presso la segreteria del circolo di Poppi. La poesia è l’altra sua grande passione e così, alla ripresa dell’attività golfistica dopo i due mesi di stop per l’emergenza Coronavirus, Piero ha composto questi versi e ce li ha regalati.

Il GOLF

Dicono alcuni che è il gioco più bello del mondo
altri che è una tortura.
Ma sono parole al vento.
Come chiedere all’amico
che ti darà manuali
ti dirà di fare questo o codesto
ti parlerà di tagliente liscio o angolato.
La via non è questa.
Chiedi alla polvere, all’erba se puoi colpirli forte
perché li colpirai
chiedi alla pallina se è disposta alle più strane traiettorie
perché queste dovrà fare.
Chiedi al green che ti chiama: “son qua”
e tu da un’altra parte
di ancora supportare.
Chiedi alla tua pazienza di sopportare
quando in una buca combini il finimondo
e non smettere perché vuoi un po’ di pace.
Chiedi al merlo alla quercia al lago
di non adirarsi se contro di loro imprecherai
perché sarai in cerca di alibi.
Tante cose, tante cose e tante ancora.
E allora ne diciamo solo una
ricorda che lo “score”
è come la carta moneta
nominale
niente vale
se dietro non vi è un corrispettivo.
Quindi vieni tranquillo,   
il golf non darà una svolta alla tua vita
o…la darà.
Piero Milli   12-5-20

Articolo precedenteAddio Raffaele Romano, il gigante buono di Montecatini
Prossimo articoloOpen day su prenotazione al Parco di Firenze