Il golf italiano si sta preparando alla ripresa dell’attività, nonostante la proroga fino al 3 maggio delle misure restrittive per contrastare l’emergenza Coronavirus. In attesa della data ufficiale dell’atteso via libera, l’ultimo consiglio federale ha deciso di predisporre un documento destinato ai circoli e ai tesserati con le linee guida per la riapertura degli impianti sportivi. Il documento, in corso di predisposizione, sarà il frutto dei numerosi contributi ricevuti dalla Federgolf, a partire dal Regolamento anti contagio inviato dal comitato regionale toscano, e intende valorizzare la peculiarità del gioco del golf come attività sportiva all’aperto, senza pubblico e all’interno di impianti privati. Tutte caratteristiche, queste, particolarmente indicate nella cosiddetta fase 2, ossia quella della graduale ripresa dopo l’emergenza sanitaria che stiamo ancora affrontando.
La Federgolf, oltre a fare pressioni su governo e Coni per ottenere indennizzi in favore dei circoli danneggiati dalla chiusura scattata lo scorso 10 marzo e dalla conseguente inattività, ha anche deciso il rimborso a favore dei circoli affiliati e aggregati della quota di affiliazione e aggregazione già versata per l’anno 2020: 175 euro per circoli fino a 100 tesserati, 250 euro fino a 200, 350 euro fino a 300, 500 euro fino a 600, 1000 euro fino a 1000, 1350 euro oltre i 1000 tesserati. Si tratta di una somma irrisoria, ma è comunque un gesto di disponibilità e attenzione nei confronti di tutte le strutture che hanno subìto un gravissimo danno economico da questo prolungato periodo di inattività.