L’inverno è alle porte, le gare sono sospese fino al 15 gennaio: è questo il momento di dedicarsi a migliorare il proprio swing e di controllare la propria attrezzatura. Golfissimo, centro tecnico con sede a Prato, è attivo dal 1986 e ha nel suo archivio le schede dei migliori giocatori italiani degli ultimi 30 anni, oltre a quelle di personaggi insospettabili innamorati del golf. Gianluca Gherardi (a sinistra nella foto), dal 2005 anche docente di club fitting alla Scuola nazionale di golf, e Luca Orlandi (a destra), in questa azienda fin dall’inizio dell’attività, sono i compagni di viaggio dei golfisti di ogni età. Ma cos’è il fitting?
“La prima volta che un cliente viene da noi – spiegano i due soci – misuriamo la persona e il suo swing. Prendiamo dati statici come altezza, lunghezza di braccia e mani e velocità del colpo, angolo d’attacco, angolo di lie e spin, insomma tutta una serie di dati fornitici dalle nostre attrezzature computerizzate che fotografano e misurano il movimento del golfista durante il colpo. Il fitting consiste nell’abbinare la flessibilità, ma anche la lunghezza, il peso e tutti gli altri parametri del bastone alla prestazione dinamica del soggetto con l’obbiettivo di poter giocare l’attrezzatura più adatta”.
Ogni quanto andrebbe fatta una seduta di fitting?
“Sicuramente prima di ogni acquisto di nuovi bastoni. E comunque diciamo almeno una volta ogni due anni. Ne siamo così convinti che ai nostri clienti diamo l’opportunità di controllarsi gratuitamente, così da incentivarli a farlo”.
Quanto incide un corretto fitting sulla performance del golfista?
“Qualsiasi attrezzo deve coincidere con lo sportivo che lo impiega, così come fanno gli abiti e le scarpe. E, come questi, necessita di essere provato e regolato. Lo swing riesce bene solo se si hanno gli attrezzi giusti. E’ difficile quantificare una percentuale, ma di sicuro il fitting incide molto di più sui principianti rispetto ai professionisti. Un ottimo giocatore riesce a compensare anche bastoni inadeguati, un principiante o un giocatore con handicap alto no”.
Quanto durano i bastoni di una sacca da golf?
“L’attrezzatura dura finché il corpo non cambia. Poi c’è un aspetto tecnologico, relativo alle novità e ai miglioramenti dei bastoni, e uno mentale, che ha a che fare con i bisogni e i desideri del golfista”.
Quali sono le operazioni più frequenti che eseguite?
“Principalmente si lavora sugli shaft, sostituendoli a quelli esistenti se inadeguati al soggetto oppure perché rotti. Poi sostituiano i grip usurati o modifichiamo l’angolo di lie, che io definisco il mirino dei bastoni”.
Fra tutti i ferri e i bastoni qual è il più importante?
“Il putter. Ma è anche il meno praticato, a torto”.