Parola di greenkeeper: importante la qualità dell’acqua di irrigazione


Un buon impianto di irrigazione è fondamentale per mantenere un campo da golf in ottime condizioni tutto l’anno, ma non tutta l’acqua distribuita viene assorbita dal tappeto erboso. La qualità dell’acqua utilizzata è un fattore molto importante da tenere in considerazione attraverso analisi del pH. Con pH si intende la concentrazione di ioni idrogeno nella soluzione circolante, quindi nell’acqua che utilizziamo per bagnare il campo da golf. Il pH influenza la disponibilità nel terreno di molti elementi nutritivi che tendono a legarsi chimicamente tra di loro diventando più o meno assimilabili dalla pianta.

Ad esempio, in terreni alcalini il ferro diviene insolubile e il fosforo si lega con il calcio, la pianta quindi non è più in grado di assorbirli. Altri elementi come il sodio o i cloruri in presenza eccessiva possono risultare tossici e sull’erba si manifestano sintomi di stress come ingiallimenti, ridotto sviluppo radicale, scarso vigore; nei casi più estremi possono causare la morte del tappeto erboso. Anche l’attività metabolica dei microrganismi del terreno che degradano la sostanza organica in forme assimilabili dalla pianta può essere rallentata o del tutto inibita da certi valori estremi di pH. Con un piano di concimazione equilibrato è possibile apportare nel terreno gli elementi necessari per bilanciare le carenze nutritive. Molto efficace è anche l’installazione presso le stazioni di pompaggio di impianti di acidificazione che sciogliendo acidi direttamente nelle tubazioni portano a livelli ottimali il pH dell’acqua.

Vanni Rastrelli

Vanni Rastrelli, già ottimo giocatore a livello giovanile, dal 2010 lavora sui campi da golf. Laureatosi nel 2012 in scienze e tecnologie agrarie presso l’Università degli studi di Firenze e Superintendent diplomato nel 2013 presso la Scuola Nazionale di Golf di Sutri, dal 2016 è greenkeeper del Circolo Golf Ugolino Firenze.

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