Fabio Giuliani, un presidente pop

Fabio Giuliani sul campo da golf

Gioca bene a golf, è presidente del circolo di Quarrata e negli ultimi mesi ha conosciuto la celebrità grazie alla grande passione della sua vita: la musica. Con 4 milioni di visualizzazioni su Youtube Fabio Giuliani e il suo gruppo “The Jek” cantano “Notte perfetta” nel video con Cristiano Malgioglio. E insieme a lui si sono esibiti su Raiuno, la notte dell’ultimo dell’anno a Potenza nello show condotto da Amadeus, e in diversi programmi sui canali Mediaset.

Fabio Giuliani sul palco con Cristiano Malgioglio nello show dello scorso 31 dicembre


“Se solo me lo avessero detto pochi mesi fa avrei pensato a uno scherzo – racconta -. A 42 anni ho realizzato un sogno, ma non ho intenzione di fermarmi. La collaborazione con Malgioglio ci ha messo in contatto con un artista eccezionale. Vorrei che fosse la chiave per aprire la porta ed entrare ancor di più nel mondo della musica. Stiamo lavorando a una nuova canzone per l’estate e dovremmo accompagnare Malgioglio nel suo tour da maggio a settembre”.
Musica e golf sono due mondi che si compenetrano nella vita di Fabio Giuliani. Sempre nel 2019 con il suo gruppo, composto da Simone Gabbiani ed Enrico Frio Matheis, aveva inciso la colonna sonora del film di Alessandro Paci “Non ci resta che ridere”, nel quale Giuliani interpreta il personaggio di un maestro di golf.
Ma tutto questo impegno nella musica non lo distoglie dal suo ruolo di presidente del Golf Club Quarrata?
“Non ci penso nemmeno. Sono presidente a Quarrata dal 2015, il circolo era in difficoltà e nel giro di pochi anni siamo riusciti a rimetterlo a posto e a renderlo vitale e accogliente. Abbiamo 220 soci e a fine aprile-primi di maggio inaugureremo 5 buche. Per il golf vale lo stesso discorso della musica. Dove sono arrivato, è solo un punto di partenza”.
Qual è la particolarità del Golf Club Quarrata?
“E’ un circolo famiglia, che vive dell’energia dei soci. Il mio obiettivo è creare un’atmosfera positiva, chi si lamenta può cercarsi un altro posto dove giocare. Il nostro è un campo piccolo, ora abbiamo solo 6 buche dai 90 ai 130 metri, ma è ideale per imparare la precisione dei colpi corti e dei ferri. Il drive? Per quello c’è il campo pratica. Con le nuove buche, tutte realizzate dal greenkeeper Daniele Rotundu e dal segretario Alessio Di Pardo, che ha anche ideato il percorso, avremo tre opzioni: 9 buche da ripetere due volte, 12 buche e 18 buche con un par 4 e 2 di queste da giocare due volte”.
Pensate di omologarlo per l’handicap?
“Neanche per idea. Nel mio circolo voglio che il golf sia solo divertimento, dove si giochi senza ambizioni di abbassare l’handicap o timori di prendere la virgola. E comunque molti dei nostri migliori soci si cimentano con successo sui campi lunghi”.
Anche lei non se la cava male.
“Ho un handicap fra il 3 e il 4, anche lo scorso anno sono stato il miglior giocatore toscano ai campionati italiani Mid-Amateur (gara di 3 giorni) e il 21 e 22 marzo, a Gavorrano, con la squadra di Quarrata punto ad arrivare fra le prime tre nel campionato toscano. Volevo anche provare a diventare maestro, ma dopo i 40 anni non si può”.
Il Golf Club Quarrata è stato un punto di riferimento anche per i giovani.
“Sì, ma abbiamo deciso di invertire questa tendenza. Abbiamo calcolato che dal nostro circolo sono passati mille ragazzi e di questi pochissimi giocano ancora: oltre i 18 anni sono meno di 5. Abbiamo deciso di investire poco sui giovani e molto sugli adulti e gli anziani”.
Perché consiglierebbe di giocare a golf?
“Perché il golf ti insegna a vivere la vita passo dopo passo e a recuperare gli errori, che come accade spesso nella vita si trasformano in opportunità”.

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