Fibromialgia, il golf come cura. La scoperta del dottor Emilio Battisti

Il golf giova alla salute, si sente ripetere spesso dai medici, soprattutto per i benefici all’apparato cardiocircolatorio. La nuova frontiera di golf e salute arriva dal dottor Emilio Battisti, reumatologo e ricercatore dell’Università di Siena nonché appassionato golfista, che ha presentato una interessante relazione al Congresso Nazionale Ason (Associazione Specialisti Osteoarticolari Nazionale) svoltosi a Milano a inizio dicembre. Eccone un estratto.

Un caso di Fibromialgia curata con il golf

La Fibromialgia è una sindrome dolorosa cronica a causa sconosciuta, caratterizzata da dolore muscolo scheletrico diffuso da più di 3 mesi, dalla presenza di punti dolorosi (Tender points) e da una varietà di sintomi clinici (debolezza, alterazioni del sonno, disturbi della sensibilità e sintomi ansioso-depressivi). Colpisce circa 2 milioni di italiani in età compresa tra i 35 e i 60 anni con rapporto donna-uomo di 10:1 e incide negativamente sulla qualità della vita. Il dolore è presente in mancanza di un chiaro segno di danno o in assenza di una patologia e quindi tutti gli esami diagnostici sono negativi. Non esiste una terapia definita e risolutiva, ma si utilizza una terapia di combinazione tra farmaci anticonvulsivanti, analgesici e miorilassanti insieme all’attività fisica, l’idroterapia, l’educazione del paziente e se necessario il supporto dello psicologo

CASO CLINICO
Nel gennaio 2021 ho visitato una donna di 54 anni, sposata, con 2 figli, in menopausa, architetto, non affetta da patologie importanti dell’apparato osteoarticolare. Da circa 6 mesi lamentava dolori diffusi alla regione cervicale, a quella lombare e alle braccia, con stanchezza mentale e fisica e disturbi del sonno come difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni e sensazione di sonno non riposante al risveglio, sintomi propri della Fibromialgia. Gli esami di laboratorio risultavano nella norma e alla radiografia c’erano solo note iniziali di artrosi alla colonna lombare a livello di L2-L3-L4 senza discopatie.
All’esame obiettivo lamentava dolore ai caratteristici Tender points e il questionario per la Fibromialgia (FIQ = Fibromyalgia Impact Questionnaire) rilevava una paziente con dolore costante, non elevato con parziale limitazione delle attività lavorative e domestiche.
Più importanti invece i disturbi del sonno e la sensazione di stanchezza e di scarsa concentrazione. Come farmaci le prescrivevo antidolorifici e anticonvulsivanti, come attività fisica la ginnastica dolce 15 minuti al giorno e poi ìdroterapia (docce calde).
Dopo 3 mesi al controllo la paziente non presentava miglioramento, solo un lieve benessere dopo le docce calde e allora aumentavo la terapia farmacologica. Al controllo al 6° mese non c’era alcun miglioramento e la paziente riferiva di essere sfiduciata e di avere anche cali di umore perché aveva letto su Internet informazioni sulla Fibromialgia e non vedeva vie di uscita.
Come giocatore di golf avevo notato che le donne che praticano il golf non lamentano sintomi di Fibromialgia. Ho effettuato pertanto circa 40 questionari FIQ a giocatrici di golf della Toscana tra i 35 e i 60 anni per valutare la presenza di Fibromialgia. In tutte le donne sottoposte al questionario non risultava dolore di tipo fibromialgico, né limitazioni dei movimenti o alterazioni del sonno.
Da questa premessa ho proposto alla paziente, riportandole il risultato della mia ricerca, di effettuare come attività fisica la pratica del gioco del golf, indirizzandola a un campo vicino alla sua abitazione, continuando il resto della terapia.
La signora iniziava a luglio 2021 un corso di lezioni di golf e praticava 3-4 giorni la settimana per 2-3 ore al giorno. Nel gennaio 2022 alla visita di controllo la paziente riferiva un aumento dei giorni in cui si sentiva bene durante la settimana (in corrispondenza della pratica del golf), una riduzione del dolore, una aumentata capacità di svolgere le sue attività e una migliore qualità del sonno, che era definito ristoratore e così le riducevo la terapia farmacologica. A luglio 2022 al nuovo controllo la signora aveva recuperato la capacità di svolgere le sue attività quotidiane, il dolore era quasi completamente scomparso e il sonno era normalizzato.
Inoltre, riferiva una sensazione di soddisfazione nella sua vita giornaliera e si mostrava contenta della sua pratica del golf che le consentiva di svolgere una attività fisica che la impegnava anche mentalmente (si concentrava sui colpi) e le aveva permesso di riprendere la vita di relazione con altre persone, tanto da aver formato un team di donne golfiste che si ritrovavano non soltanto per giocare ma per incontri e attività estragolfistiche.
E’ ben noto che il golf sia una ottima attività fisica per il cuore e per l’apparato cardiovascolare, ma mantiene anche allenate le articolazioni e i muscoli, agisce positivamente sul cervello e assicura il benessere della mente. Infatti, sviluppare la concentrazione e l’attenzione è una prerogativa del golf. L’aria aperta e il contesto naturalistico intorno aiutano la concentrazione e contribuiscono ad alleviare tensioni, svuotando la mente da pensieri negativi, come accade nella Fibromialgia.
L’impegno che coinvolge il giocatore nelle ore di attività contribuisce a migliorare l’autostima e la concentrazione. Questo fattore non va sottovalutato, la pallina assorbe così tanto l’attenzione che la mente si libera da ogni problema. E al beneficio fisico (la pratica all’aria aperta, immersi in panorami stupendi con piacevoli camminate nel verde) si aggiunge anche quello psichico, grazie al completo allontanamento dai frenetici ritmi quotidiani e dalle problematiche personali, con effetti rilassanti e rigeneranti di notevole entità.

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